Marinella ha ragione, l’artigianato va difeso

Grazie al Corriere del Mezzogiorno per aver dato spazio, nell’edizione in edicola oggi, martedì 16 aprile, alla lettera che il Comitato di gestione ha scritto dopo l’appello lanciato domenica scorsa dall’imprenditore Maurizio Marinella.

Ecco il testo pubblicato:

Caro Direttore, come parte di quello Stato che tutela il Made in Italy, il comitato di gestione dell’Ebac Campania, l’organismo bilaterale che rappresenta le imprese (con le sigle datoriali: Cna, Confartigianato, Casartigiani e Claai) ed i lavoratori del settore (attraverso le organizzazioni sindacali: Cgil, Cisl e Uil), non può che raccogliere e rilanciare l’appello mosso, dalle pagine del Corriere del Mezzogiorno, nell’articolo pubblicato domenica 14 aprile, dall’imprenditore Maurizio Marinella per salvare l’Artigianato campano.

Le sue difficoltà a reperire manodopera e giovani interessati a intraprendere questo mestiere e la preoccupazione per il futuro di quello che rappresenta un’eccellenza del patrimonio campano è ampiamente condivisa da tutte le associazioni che, ogni giorno, anche attraverso l’Ebac, studiano e affrontano problematiche che attanagliano le piccole e medie imprese artigianali campane, per generazioni sopravvissute anche grazie al passaggio generazionale di padre in figlio.

Difendere, sostenere e trasferire le competenze delle nostre antiche e grandi tradizioni è la mission che, nel ruolo che ci compete, perseguiamo ogni giorno sulla base dello stesso presupposto che ha spinto l’imprenditore ad esporre le sue difficoltà: l’Artigianato è e deve rimanere la nostra forza. Il sogno di realizzare l’Università degli Antichi Mestieri, come momento di formazione in grado di tramandare tradizioni e saperi è un buon presupposto ma rischia di richiedere troppo tempo, in un momento storico tra l’altro, nel quale l’Artigianato sta subendo anche una profonda trasformazione legata all’avvento delle tecnologie digitali. E non possiamo permetterci di perdere ulteriore tempo. Il percorso in Campania è già tracciato: l’attribuzione della qualifica di maestro artigiano e la nascita delle botteghe scuola con la possibilità di dare vita ad apprendistati professionalizzanti è secondo noi la strada al momento più veloce ed utile per garantire una sopravvivenza al Made in Campania. Ma bisogna crederci di più, tutti e con tempi più regolari. Apprendiamo del recente sblocco di una prima tranche di fondi destinati alle botteghe artigiane e chiediamo alla Regione Campania di proseguire con convinzione su questa strada.

Come comitato di gestione dell’Ebac approfittiamo dell’occasione posta dal suo giornale per proporre e sollecitare nel più breve tempo possibile un incontro con gli assessori regionali al Lavoro, alla Formazione e alle Attività Produttive per tracciare insieme il miglior percorso possibile. È nostra ferma convinzione che l’Artigianato campano possa ancora dare tanto e rappresentare un’occasione straordinaria per l’occupazione e in particolare quella giovanile.

Un ultimo aspetto ci preme evidenziare. Marinella ha parlato di giovani che preferiscono i call center. È l’unico punto sul quale non siamo d’accordo con l’imprenditore. I nostri giovani, in verità, in questi mesi stanno preferendo il reddito di cittadinanza perché guadagnano di più e lavorano di meno rispetto all’apprendistato. È un aspetto che deve farci riflettere e soprattutto deve vederci uniti, convinti e determinati ad andare avanti trovando tutti insieme imprese, lavoratori, enti ed istituzioni le soluzioni più giuste per costruire le condizioni migliori a tutelare il “dna della terra meravigliosa in cui viviamo”.

Il Comitato di Gestione Ebac Campania
Ettore Mocella (Confartigianato) presidente;
Anna Letizia (Cisl) vice presidente;
Sergio Casola (Cna) componente;
Lucia Rumolo (Cisl) componente;
Mirko Tramontano (Casartigiani) Componente;
Annalisa Servo(Uil) componente;
Luigi De Luca Bossa (Claai) componente;
Raffaele Paudice (Cgil) componente.